Dune Awakening Recensione: il modo migliore per vivere Arrakis

Dune Awakening

La prima volta che ho letto Dune, il capolavoro di Frank Herbert, ho compreso che nulla per me sarebbe stato come prima. Quelle pagine mi coinvolsero così tanto da diventare impossibili da dimenticare. Divennero, infatti, da intingere sulla pelle come si delinea un tatuaggio con un significato importante, iconico, che ha un senso per sé stessi. Funcom, dopo Conan Exiles, ha esagerato. Lo ha fatto nel miglior modo possibile e optando in qualcosa di sensazionale e, al tempo stesso, trascinante e imprevedibile. Lo ha fatto con la consapevolezza di chi ha i mezzi per compiere grandi imprese, cosa non affatto scontata in uno scenario videoludico così bulimico e pieno zeppo di tante pubblicazioni. È uscito Nintendo Switch 2, il 5 giugno… e noi abbiamo iniziato a giocare a fondo Dune Awakening proprio da allora, collezionando un numero imprecisato di ore al suo interno, toccando con mano un videogioco capace di sorprendere e di lasciare il segno.

È difficile farlo, in uno scenario simile. È complesso anche solo cercare di fare qualcosa di nuovo e proporre al giocatore delle soluzioni inedite. Funcom lo ha fatto e ha optato per la semplicità, scandendo al tempo stesso un game design semplice ed essenziale in un MMO che non inserisce al suo microtransazioni, ma solo il desiderio di costruire gilde, di vivere intensamente le favole della Casata Atreides e le sue meraviglie. Mentre là fuori George Lucas immaginava Star Wars, Frank Herbert scriveva di Paul e della sua eredità. La stessa è giunta a noi, bussando alla nostra porta, non facendo eccessivo rumore. Quel benvenuto lo abbiamo accolto positivamente e con spirito, mentre pensavamo a cosa sarebbe potuto accadere in futuro e cosa avremmo potuto raccogliere. Adesso abbiamo prova del nostro viaggio, quello che spinge taluni ad andare ben oltre le aspettative e gli orizzonti. Perché è proprio grazie agli orizzonti di Arrakis che ci siamo persi al suo interno, sopravvivendo e, allo stesso tempo, trovando della magia inaspettata. “Se non avessimo camminato, allora avremmo preso mezzi di trasporto”, avrebbe detto qualcuno.

“Ci avrebbero condotto da una parte all’altra del mondo e ci portato dove non avremmo mai immaginato prima”. Una delle tante, inesauribili meraviglie di Dune Awakening è proprio questa: la voglia di scoperta in ogni sfaccettatura. In un game design che funziona a pennello e che è spalmato a dovere nell’avventura principale e nell’endgame, Dune Awakening rappresenta per Funcom un salto di qualità prorompente. E non potremmo affatto dirci più felici di così, dopo quello che abbiamo vissuto per gran parte dell’avventura.

Edvard in tutta la sua possanza!

Il game design centrale e centrato di Dune Awakening

Se per gran parte dell’avventura pensavamo che niente ci avrebbe stupito, è perché ne avevamo certezza: si sarebbe dimostrato un gran videogioco. Con Dune Awakening non abbiamo perso l’occasione e, inutile dirvelo, ce ne siamo innamorati. A meno che non abbiate letto la nostra anteprima di qualche settimana fa, è bene che sappiate che Dune Awakening è un MMO in terza persona. Al suo interno, c’è un sistema di crafting assolutamente ben collaudato e appassionante, capace sia di dare al giocatore delle ottime soluzioni che di offrire un sistema ludico affinato. Come accade spesso, si parte con un pugno di mosche in mano e cosa si acquisisce lo si fa con il tempo e la voglia di vedere cosa possa esserci oltre le prime ore di gioco.

In tal senso, il tutorial intuitivo del titolo dura per circa tre ore, con le stesse utilissime per capire come avanzare nelle lande di Arrakis e di affrontare qualunque cosa possa esserci sul nostro cammino.  Dune Awakening, in tal senso, propone come già accennato un buonissimo sistema di crafting. Lo stesso si focalizza sulla scoperta e il completamente di determinati task nel corso dell’avventura. Man mano che si avanzerà sarà difatti possibile aumentare il numero di armi equipaggiate e selezionare, insomma, più specializzazioni.

Nella scelta principale del personaggio, superato un meno creazione particolarmente intuitivo, si sceglie infatti la classe prediletta. È un sistema chiaro, che mette a disposizione un numero esagerato di scelte e di soluzioni. Noi abbiamo deciso di rendere il nostro protagonista identico alla controparte di colui che lo ha giocato per la recensione, e in seguito ci siamo persi in questo universo con ancora maggiore piacere di prima. Non avevamo calcolato, però, quanto potesse diventare imprevedibile e cosa potesse offrire al giocatore, sia di nuovo che di gran lunga imprevedibile.

Oltre al crafting, Dune Awakening propone un sistema di combattimento e delle situazioni interessanti che, avanzando al suo interno, si definiscono e migliorano in modo inaspettato. Il sistema di combattimento si focalizza su attacchi a distanza, pesanti e sull’utilizzo di armi da costruire al fabbricatore, uno dei tanti strumenti disponibili all’interno dell’avventura di Funcom. Il suo utilizzo, inoltre, diventa fondamentale quando la base scelta diverrà più grande e sarà necessario aumentare un po’ tanto tutte le possibilità del caso. In tal senso, abbiamo puntato molto su tante altre cosucce rilevanti, come nuovi mezzi di trasporto che hanno semplificato in modo decisivo la sopravvivenza. Dune Awakening dimostra di essere un videogioco assolutamente fedele e curato dalle piccolezze. Le stesse dimostrano di essere fondamentali quando si tratta di migliorare il livello del personaggio principale e le sue abilità, ma soprattutto quando viene il momento di difendersi dalle intemperie, con le stesse che minacciano il giocatore. Sotto questo aspetto, Dune Awakening è un videogioco centrato e appagante, perché cura anche un aspetto per nulla scontato: quello dedicato all’ombra, alla raccolta di sangue per declinarla in acqua e tante altre situazioni interessanti.

Posso accarezzarlo?

Vivere Arrakis

Le missioni secondarie attorniano l’esperienza e la rendono ben più che piacevole e inaspettata. La stessa è concentrata da situazioni, emozioni, momenti che nessuno si aspetterebbe e da nemici brutali che minacciano tutto, compresi i vermi che fuoriescono improvvisamente dalle sabbie. Il giocatore, però, è costretto a difendersi dai nemici deviando i loro attacchi o azionando le abilità sbloccabili da un albero assolutamente ottimo e intuitivo. Non mette in difficoltà il giocatore e consente, per l’appunto, di ibridarle a seconda delle sue necessità. Vi stiamo dicendo che potrete essere chi volete e dovrà solamente importare a voi.

Il game design eccezionale, accompagnato da tante altre ottime soluzioni, mette in chiaro quanto Dune Awakening sia un videogioco da vivere con qualche amico. Noi abbiamo passato delle ore al suo interno in completa solitudine e non siamo mai stati impiegati in modo complesso, nel corso dell’avventura… per certi versi, infatti, tutto quanto ci è parso tanto semplice quanto però ben costruito. L’esplorazione spinge a scoprire cosa possa esserci ben oltre ciò che qualcuno considererebbe scontato e naviga attraverso delle certezze piuttosto essenziali. Perdersi al suo interno diventa inevitabile, ma splendido e interessante. A dare ulteriore soddisfazione, è vivere Arrakis con tanti amici e andare oltre le sue meraviglie con la consapevolezza di trovare ben altro che un’ottima prova di spessore.

Funcom è un team rodato, che conosce il medium e i suoi dettami… ha ben presente come proporre un videogioco comunque adatto agli appassionati quanto a coloro che cercano delle avventure da vivere intensamente. In un panorama del genere, vivere certe esperienze non è affatto scontato. Dune Awakening rappresenta il miglior modo per andare ben oltre le aspettative e le paure che il genere MMO si porta appresso. Se si deve guardare il lato negativo a ogni costo, il videogioco di Funcom costringe a non giocare a nient’altro se non a Dune Awakening e, per quanto amiamo metodologie simili, potrebbe davvero scoraggiare qualcuno a puntare su altre pubblicazioni.

Certi orizzonti sono imperdibili.

Un contesto interessante

Non staremo molto a raccontarvi della storia principale, poiché temiamo di rovinarvi la sorpresa. Sappiate comunque che la produzione è ambientata in un momento ben diverso rispetto alla saga letteraria e ai film di Villenueve. Paul Atreides non è mai esistito e cosa si vive, infatti, è una storia alternativa. Il racconto è scritto bene e con dialoghi interessanti e coinvolgenti, arricchiti da una componente che pesca direttamente dai libri. Il contesto, dunque, riesce a ingranare e a tenere incollati tutti i giocatori.

La produzione, giocata sulla nostra magica 3080, ha offerto delle prestazioni di tutto rispetto. Basta guardare le impostazioni grafiche avanzate dell’opera per capire appieno di cosa stiamo parlando: Dune Awakening, oltre a supportare il DLSS, è fruibile attraverso il frame generation. L’avventura, tanto importante quanto imponente, mette chiaro e tondo che è bene usare una configurazione con una scheda grafica avanzata. Per la prima volta, lo ammettiamo, non è stato semplice gestire il titolo con una 3080. Siamo dovuti scendere a compromessi, modificando dalle impostazioni le scelte grafiche e calando a Medio. È un videogioco impegnativo per qualsiasi PC, al momento, e farlo girare al meglio richiede un bel po’ di tempo e conoscenza della materia prima. Nel complesso, il nostro benchmark si sente comunque di premiare il videogioco di Funcom per le meravigliose scelte sulle profondità e su tanto altro. È stato un peccato non poter provare il frame generation, una nuova implementazione per le nuove schede grafiche, ma siamo comunque rimasti affascinati da tutto quanto. Arrakis, d’altronde, è casa.


Dune Awakening è un videogioco incredibile che espande e racconta una storia inedita. Quanti di voi si sono mai chiesti cosa sarebbe stata Arrakis se non fosse mai esistito Paul Atreides? Ora i giocatori potranno rispondere a questa domanda direttamente. Il valore qualitativo del game design unito a un insieme avvincente di elementi rendono Dune Awakening il videogioco definitivo su Dune al momento. Da non dimenticare però Spice Wars, un’avventura RTS che non costringe essere connessi ed appaga. Occhio a Dune Awakening, però: sa creare dipendenza!


V MENSILE
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